Se la dimensione della coniugalità attiene all’area della nascita e dello sviluppo della relazione di coppia come relazione volontaria ed orientata al raggiungimento di obiettivi comuni (Vella, Solfaroli Camillocci, 1992), quella della genitorialità pertiene alla progettazione ed alla realizzazione della dimensione generativa. Queste dimensioni indicano delle funzioni mentali e insieme sono l’espressione dell’interazione tra due o più persone (Giacometti e Mazzei, 2011). Il legame di coppia, in quanto regolatore emotivo, può contribuire da un lato all’elaborazione delle esperienze dei due partner attraverso uno scambio costruttivo che consenta crescita personale e maturazione, dall’altro allo sviluppo di condizioni come incomunicabilità, prevaricazioni, delusioni e violenze che rinnovano l’elusione di una crisi evolutiva (Monguzzi, 2006; Giacometti e Mazzei, 2011). Anche la genitorialità stessa è una condizione che non lascia immutato l’assetto psichico, ma modifica profondamente e durevolmente le singole personalità dei genitori e la coppia nel suo insieme, che diviene famiglia (Manfredi e Benedini, 2011). Alla luce di queste considerazioni, sembra che l’essere in coppia, come coniugi prima e come genitori poi, rappresenti una grande occasione per cambiare cose di noi, ma non è detto che questo possa sempre avvenire in senso evolutivo (Menghi, 1999). Perché avvenga un’ evoluzione è necessario che ciascuno dei due membri la desideri (De Bernart e Buralli, 2001), e che ne abbia le potenzialità.